NUOVI APPROCCI DI RICERCA CLINICA QUANTITATIVA E QUALITATIVA NELL’AMBITO DEL WOUND CARE

NUOVI APPROCCI DI RICERCA CLINICA QUANTITATIVA E QUALITATIVA NELL’AMBITO DEL WOUND CARE

San Lazzaro di Savena (BO), 22 Febbraio 2020

 

 

Responsabile scientifico: Laura Stefanon, Giovanni Pomponio

 

Razionale:

Alcune metodologie di ricerca per produrre evidenze, raccomandazioni per l’utilizzo di dispositivi medici, di strumenti di divulgazione e delle esperienze di pazienti e professionisti per orientare la pratica clinica.
L’EBM oggi necessita di integrare nuovi approcci e metodologie per facilitare la creazione e la diffusione di indicazioni per la pratica clinica e di indicazioni per la comprensione dei pazienti e sviluppare consapevolezza della pratica nei professionisti.
I diversi fattori quali gli interessi nella scelta di tipologie di studio per stabilire l’efficacia, data la difficoltà a sintetizzare i diversi RCT in semplici Linee Guida se si considera che la prevalenza degli assistiti sono soggetti con pluripatologie mentre gli RCT spesso sono effettuati per singoli problemi di salute.
Il passaggio delle nuove tecnologie dal mondo della ricerca di base a quello dell’impiego clinico, la comprensione della soggettività dei clinici, dei pazienti, e la realizzazione della loro compliance, sono alcune delle spine nel fianco del mondo del Wound Care.
Altro fattore determinante che pone la necessità di individuare e valutare nuovi approcci è che coloro che hanno l’incarico di autorizzare l’adozione e l’acquisto di interventi innovativi e/o di valutarne l’inserimento all’interno di raccomandazioni per la pratica clinica (protocolli, Linee Guida) rilevano spesso la mancanza degli adeguati strumenti metodologici, culturali, infrastrutturali, nonché delle indispensabili consulenze di supporto per svolgere un processo di Technology Assessment efficace e trasparente.
Il mondo del wound care, caratterizzato da una lunga storia di ricerca clinica di diversa qualità con la prevalenza dell’esperienza sulle evidenze, soffre particolarmente di questi rischi.
Negli ultimi anni però il panorama sembra in via di mutamento. Le Industrie, spinte dalla pressione delle agenzie regolatorie, di alcuni governi e anche del mondo clinico e scientifico, stanno adottando nuove e più virtuose strategie per favorire il percorso “from bench to bedside” delle nuove tecnologie da immettere sul mercato.
L’integrazione con gli studi qualitativi può aiutare a capire perché alcuni interventi non funzionano. In che modo? esplorando i vissuti e i comportamenti delle persone nonché quello che pensano i professionisti sanitari nelle complesse relazioni tra i sistemi e le interazioni tra operatori e industria (Greenhalgh et al 2016). La ricerca qualitativa può guidare i gesti di cura per ridurre ed evitare dispersione di compliance supportata anche da strumenti di divulgazione adeguati e comprensibili ai pazienti, valutati anch’essi con metodo scientifico.
Anche le Società Scientifiche hanno un ruolo da svolgere per facilitare questi processi, attraverso la formazione metodologica dei professionisti che adottano un percorso virtuoso e credibile, attraverso lo sforzo di promuovere iniziative di costruzione ed adattamento di Linee Guida evidence-based.
La giornata di oggi vuole fornire una iniziale panoramica di questi aspetti, anche attraverso alcuni esempi di studi e pubblicazioni recenti.
 
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