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ONLINE LE VIDEOINTERVISTE DEL XIII CONGRESSO NAZIONALE AISLEC!

Clinica, ricerca e didattica delle lesioni cutanee commentate in video da 16 esperti

Sono online le videointerviste ai 16 specialisti ed esperti in lesioni cutanee rappresentanti di società scientifiche e ordini professionali e istituzioni, realizzate nel corso della tre giorni padovana del XIII Congresso Nazionale AISLeC, svoltosi dal 17 al 19 ottobre 2024.  

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Molti i contenuti affrontati, che mettono a fuoco i punti salienti emersi durante i lavori congressuali:

Nella videointervista a Lorena Martini, Dirigente Professioni Sanitarie Infermieristiche e Direttore U.O.C. Formazione ECM di AGENAS,si parla di come il D.M. 77/22 introduca l’elemento innovativo del gruppo multidisciplinare, concetto da tradurre necessariamente in una formazione interdisciplinare realizzata sul campo. Altro tema emerso, la presenza della figura dell’Infermiere nella stesura di documenti applicativi in riferimento al D.M. 77/22 e nella definizione delle linee di indirizzo per l’istituzione delle Case di Comunità, interpretato come segnale importante sulla direzione intrapresa dalla riforma sanitaria.

L’intervista a Silvia Scelsi, Presidente ANIARTI (Associazione Nazionale Infermieri di Area Critica) e Responsabile della Direzione delle Professioni sanitarie all’Istituto Gaslini di Genova, e quella a Pietro Giurdanella, Consigliere del Comitato centrale FNOPI (Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche) e Presidente OPI di Bologna, ripercorrono gli orizzonti operativi delle Società scientifiche infermieristiche in Italia, strettamente legati all’evoluzione della professione, al momento interessata da forti e profonde trasformazioni. Elementi chiave ai fini della creazione di un network funzionale tra le Società scientifiche infermieristiche risultano l’interdisciplinarietà e la co-progettazione. Il messaggio conclusivo riguarda l’attenzione necessaria verso la complessità legata ai bisogni di salute dei cittadini, da intendersi come guida per il cambiamento della professione infermieristica. E in questa direzione va letta anche l’introduzione delle tre nuove lauree magistrali a indirizzo clinico.

Anche Maurizio Zega, Consigliere del Comitato centrale FNOPI e Presidente OPI di Roma, si sofferma sull’evoluzione delle professioni infermieristiche in funzione dei bisogni espressi dall’epidemiologia: sono infatti le necessità dei cittadini a richiedere tipologie di infermieri maggiormente specializzati, e dato l’invecchiamento della popolazione in atto, le esigenze delle persone saranno sempre di più a carattere polipatologico e cronico.

Immancabile poi, per un punto sui temi affrontati e i risultati raggiunti nel corso del XIII Congresso Nazionale AISLeC, dedicato a “Clinica, ricerca e didattica per rispondere al bisogno della persona con lesione cutanea”, l’intervista a Laura Stefanon, Presidente AISLeC APS e del Congresso e Responsabile Piattaforma Assistenziale Cure per la salute della persona e della comunità, AS FO, e a Battistino Paggi, Coordinatore del Comitato Scientifico e Organizzativo del Congresso e Infermiere Consulente Esperto in Wound Care.

Franco Bassetto, Direttore U.O.C. di Chirurgia Plastica, A.O.U. di Padova, illustra invece il progetto, realizzato dalla sua U.O.C., finalizzato alla creazione di competenze infermieristiche autonome nell’ambito del wound care, in grado di collegare la richiesta dei vari reparti dell’Azienda ospedaliera con gli Specialisti, e che andrà a valorizzare l’efficacia della figura infermieristica nel rapporto tra paziente, Infermiere e Specialista.

La videointervista a Silvia Bond, Infermiera Specialista in Wound Care, AS FO Pordenone e Segretaria AISLeC APS, e a Silvia Petruzzella, Infermiera Specialista in Wound Care, ASST Santi Paolo e Carlo di Milano e Consigliera AISLeC APS, mettono a fuoco un altro aspetto fondamentale della professione: l’assistenza al paziente, che dev’essere caratterizzata da un approccio più globale e da una visione bio-psico-sociale, prendendosi cura della persona anziché curandola. Per realizzare questa visione, l’educazione e l’informazione che il professionista Infermiere mette in campo e trasmette alla persona assistita e al suo caregiver ricoprono un ruolo fondamentale,  intercettando e promuovendo l’empowerment stesso del paziente.
In quest’ottica AISLeC ha già realizzato diversi strumenti operativi, come la collana SOS Lesioni della pelle, costituita da guide tematiche per la cura e la prevenzione di diverse lesioni della pelle, e AISLeC Pills Podcast, un podcast a cura di Silvia Petruzzella e Matteo Coral.

Deborah Cesura Granara, Infermiera Specialista in Wound Care, Coordinatrice infermieristica dell’attività del Centro Assistenza Vulnologica e Rete Wound Care di ASL3 Genova, e Componente del Comitato scientifico AISLeC APS, nel suo intervento riporta invece l’esempio virtuoso dell’Osservatorio istituito dal suo Centro di Assistenza Vulnologica, illustrando i risultati raggiunti con la Certificazione UNI EN ISO 9001, e sottolineando l’importanza della valutazione degli esiti e della raccolta dei dati ai fini di una corretta gestione delle lesioni cutanee.

L’elenco continua con le interviste a Roberto De Giglio, Direttore U.O.C. di Medicina-Piede Diabetico, Ospedale di Abbiategrasso, ASST Ovest Milanese; a Roberto Da Ros, Direttore S.C. Diabete e Centro Trattamento Piede Diabetico, ASU GI; e a Marco Meloni, Medico Diabetologo U.O.C. Endocrinologia e Diabetologia, Policlinico Tor Vergata di Roma: con riferimento alle lesioni cutanee conseguenza di piede diabetico, i tre specialisti sottolineano come la sinergia tra team multidisciplinare – in cui entrano in gioco diverse specialità – ricerca e nuove tecnologie – sia un fattore fondamentale per la cura del problema, e consenta una chirurgia conservativa che determina sopravvivenza e migliore qualità di vita per il paziente. Le nuove linee guida italiane sul trattamento del piede diabetico, i primi lavori della quali sono state presentate a Padova e, che vedono coinvolte 30 diverse Società scientifiche – tra le quali AISLeC APS – e Associazioni di pazienti.

Anche le interviste a Simona Di Mario, Tecnica ortopedica protesista di Padova, e ad Alex Tiozzo, Atleta paralimpico di Hand Bike e Presidente Territoriale ANMIL (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi del Lavoro) di Venezia, richiamano l’importanza di costruire team riabilitativi multidisciplinari come buona pratica per una assistenza continua e un trattamento mirato al paziente neo-amputato: l’esigenza nasce infatti dalle necessità sia del paziente sia del professionista chiamato alla valutazione protesica.

Infine, Ada Migliaro, Infermiera Specialista in Wound Care, Salerno, indaga la gestione dell’essudato nelle lesioni cutanee con GAP al fine di prevenire la formazione di biofilm, ha spiegato l’approccio Biofilm-based nel Wound Care, concludendo con i principi-base fondamentali che sottendono a una corretta medicazione.

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