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GIORNATA MONDIALE DEL DIABETE, VIDEOINTERVISTA A KATJA SPEESE

AISLeC in prima linea sul piede diabetico: dati, brochure, podcast, collaborazioni e linee guida

Giovedì 14 novembre si celebra la Giornata Mondiale del Diabete, patologia che interessa soltanto in Italia 300.000 persone – lo 0,5% della popolazione – per il diabete di tipo I (autoimmune), cui si aggiungono 4 milioni di persone – il 6% della popolazione – per il diabete di tipo II (deficit parziale di insulina o insulino-resistenza), e probabilmente altri 1,5 milioni di italiani cui la malattia non è ancora stata diagnosticata (dati MinSal).

Il problema più grave, nei pazienti diabetici, è il cosiddetto Piede Diabetico: la formazione di lesioni cutanee che possono degenerare in ulcere e infezioni a causa dell’arteriopatia periferica e della cute fragile e sottile caratteristiche della malattia, esponendo la parte a infezioni anche gravi, e persino alla necessità di amputare il piede interessato.

In ambito clinico su questo fronte molta strada è stata fatta, e molta altra ne resta da fare: basti pensare al dato emerso al recente XIII Congresso Nazionale AISLeC di Padova (quattro le sessioni di lavori dedicate al piede diabetico) : il 58% dei pazienti con ulcera diabetica inviati dai Medici di Medicina Generale agli specialisti – medici o infermieri – ha una lesione da oltre 52 giorni. E che la mortalità a 5 anni dei pazienti con lesione cutanea da piede diabetico oscilla tra il 33 e il 50%, il che rende la malattia la 13^patologia globale riconosciuta dall’OMS e la 21^ nella classifica delle cause di morte.

Su questi temi ha offerto il suo contributo la Dott.ssa Katja Speese, Infermiere esperto in assistenza alla persona con diabete e specialista in piede diabetico in attività all’Ospedale S. Maria del Carmine di Rovereto (APSS TN)

PER ASCOLTARE LA VIDEOINTERVISTA CLICCA QUI

Prevenzione, collaborazioni e formazione i temi toccati nella videointervista: Speese, e in generale AISLeC – che prosegue da anni una campagna informativa in merito – insistono infatti sull’importanza della prevenzione, essenziale per migliorare la qualità della vita della persona con lesioni e per evitare esiti importanti: in proposito AISLeC ha prodotto una Brochure e un podcast, entrambi destinati a cittadini e caregiver.
Importante anche il dato – emerso con chiarezza al recente Congresso Nazionale AISLeC di Padova – della collaborazione tra AISLeC e altre società scientifiche (con SID – Società Italiana di Diabetologia, e AMD – Associazione Medici Diabetologi) da un lato, e AISLeC e associazioni pazienti (con cui si stanno stringendo fruttuose collaborazioni) dall’altro.

Infine, la formazione: “La richiesta di formazione sul piede diabetico è altissima” dicono a una voce la Presidente AISLeC Laura Stefanon e Katja Speese. Un indizio viene dal numero di iscritti alle due FAD (Formazioni A Distanza) organizzate da AISLeC nel 2024: una, sul “Piede diabetico Acuto”, ha totalizzato 4.887 iscritti che hanno completato la formazione; la seconda, su “Piede diabetico e fragilità”, 4.050. “Dati che dimostrano come la persona con diabete e con lesioni rappresenti un tema di continua e necessaria formazione – commenta Stefanon – Trattandosi della complicanza di una malattia metabolica ad esiti spesso invalidanti o addirittura infausti, il piede diabetico è presente in modo diffuso nei diversi setting assistenziali e riguarda le diverse fasce di età e ogni condizione socio-economica: saper fornire le migliori cure è quindi fondamentale”.

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