Carta Etica
Ciò in cui crediamo costituisce la base del nostro agire e trapela in ogni comportamento
La carta etica è il documento con cui AISLeC si propone rendere espliciti i valori che orientano l'agire di ogni singolo professionista che vi aderisce, ed è frutto di un processo di profondo confronto.
Ad AISLeC appartengono professionisti della salute provenienti da diversi settori disciplinari che rappresentano una ricca costellazione di idee, contenuti, metodi e saperi.
In considerazione del fatto che non tutte le professioni della salute si sono dotate di un codice deontologico, riteniamo che una carta etica esprima in modo più libero, ma allo stesso tempo più forte, il senso di appartenenza ad un gruppo di professionisti che si pone l'obiettivo di fornire una cura specifica, senza trascurare la globalità della persona.
Cura
E' cura tutto ciò che contribuisce al benessere della persona.
Al centro del nostro interesse c'è la persona e non la lesione: la cura è della persona, non solo della malattia o della lesione.
Presenza
Sapere osservare e saper ascoltare:
- il paziente
- il familiare
- il collega
- l’ambiente
- le nostre emozioni
Identità professionale
Difesa della professione
Promozione dell'immagine professionale
Orgoglio professionale
Fiducia
Cercare fiducia
Creare fiducia
Avere fiducia
Nella persona assistita, nei colleghi, in noi stessi
Collaborazione
Disponibilità a fornire la propria competenza
Offrire consulenza
Informare e Formare
Diffondere, Educare
Accoglienza
Mettere a proprio agio
Comprendere
Attendere: il tempo del paziente non è il tempo del professionista
Autostima e intimità
Promozione dell'autostima
Tutela della dignità
Salvaguardia dell'intimità
Accountability
Il termine inglese ne racchiude molti italiani: trasparenza, partecipazione, responsabilità.
La migliore traduzione è “rendere conto di ciò che si fa”.
Tutto questo si trasforma in un valore che, comprendendo tutti gli aspetti, rende i professionisti credibili.
Farsi carico
La persona si presenta, molto spesso, con problemi indefiniti, ci chiede di interpretarli ed affrontarli o indirizzarla verso chi può farlo
Decidere
Le decisioni devono essere prese ed è necessario argomentare ed esplicitare i criteri su cui lo si fa
Evitare la deriva
Motivazione ed impegno, contribuiscono allo sviluppo delle competenze del singolo e alla promozione della professione
Equità
Il trattamento appropriato va riconosciuto e applicato, non dando tutto a tutti, ma a ciascuno secondo necessità
Concordare
Assistere facendo proposte e concordando i trattamenti con persone e strutture
Scelte
Conoscere e saper argomentare il motivo delle scelte, permette di promuovere e difendere ciò che si fa. Dare l'opportunità di scegliere è la base dell'autodeterminazione
Consapevolezza
L'agire di un singolo ha influenza sul tutto
Risultato
Una buona, o eccellente, tecnica può essere inficiata se non si tiene a cuore la persona che la riceve e non si identifica chiaramente l'obiettivo giusto per lei
Coraggio della conoscenza
Conoscere è più di un dovere.
Il sapere, quello dato dalla conoscenza, è dinamico, perché più si cerca di sapere e più si diventa consapevoli della vastità della conoscenza e di quanto è doveroso conoscere.
Sapere richiede coraggio, perché il sapere trasforma la persona: lo stile, il comportamento, i riferimenti.
Il vero sapere è trasformativo.
Rispetto delle opinioni
Informazione ed educazione sono alla base delle decisioni di salute della persona. Ascolto, accoglienza e rispetto delle opinioni personali perché consentono alla persona di autodeterminarsi
Decisioni difficili
Vi sono decisioni difficili da prendere, ma il benessere della persona si ottiene anche evitando l'accanimento a favore di cure palliative
Impegno
La conoscenza è tale solo se messa a disposizione della comunità e condivisa attraverso la diffusione dei risultati della ricerca e della buona pratica
Visione professionale
Sviluppare e promuovere gli ideali professionali
Spendibilità
Riconoscere e far riconoscere le competenze acquisite rende spendibili, nelle organizzazioni e nella comunità i titoli ed i percorsi formativi che i professionisti hanno acquisito
Cambiamento
Regole e abitudini posso diventare ingiuste, non vanno mantenute in essere. A volte vi sono richieste che configurano pretese illegittime, perché assecondarle?
Trasformazione
La burocrazia messa al servizio delle persone trasforma ciò che spesso appare vincolo in opportunità. Gli organi competenti hanno bisogno che i professionisti forniscano le indicazioni appropriate per il miglior risultato di cura
Riconoscimento e considerazione
Riconoscere: il lavoro nostro e altrui, l'impegno di un assistito o di un suo familiare, la volontà di apprendere e di migliorare dei colleghi non specializzati nella competenza, che richiedono consulenza.
Il riconoscimento ci consente di superare il nostro egocentrismo e di valorizzare il significato del contributo altrui ma, allo stesso tempo, di metterci a disposizione per una crescita più ampia. Questo sviluppa il senso di appartenenza.
Avere considerazione del proprio lavoro significa tenerci, trovando piacere nel far bene per il senso di completezza e libertà che ne consegue.
Collaborazione
La collaborazione è un fattore vincente: fornire consulenza ed avvalersi della consulenza di colleghi migliora la cura
Fierezza
Lavorare per il bene altrui è un onore e fare parte di AISLeC è motivo di orgoglio professionale
Autenticità
Le relazioni autentiche sono quelle che si creano superando il mero adempimento, nella ricerca del senso che diamo al nostro e altrui agire
Solidarietà professionale
Anche il collega può trovarsi in difficoltà, soprattutto se in formazione o inserimento
Valore
Come singoli e come professione abbiamo valore. Questo deve essere visibile a noi e alla società
Garanzia di standard
Gli standard di buona pratica professionale devono essere definiti, applicati e mantenuti nel tempo
Riconoscimento
La persona assistita e la sua famiglia hanno caratteristiche uniche e distintive senza omologazione di genere, ruolo o funzioni
Indipendenza
“Decisioni. Una decisione è un atto implicito (avvallo) o esplicito (assenso) della persona che trasforma un motivo possibile di azione in un motivo efficace”
R. De Monticelli – L'ordine del cuore
L'indipendenza si conquista sviluppando la consapevolezza. Ciò vuole dire andare oltre la superficie degli eventi per scendere nella profondità delle cose.
La consapevolezza ci permette di conoscere noi stessi e l'ambiente in modo da cogliere le opportunità che trasformano le difficoltà in apprendimento e miglioramento dell'offerta assistenziale.
Conoscenza, tempo e materiali sono il patrimonio che il professionista gestisce.
Quando questo patrimonio diventa ciò su cui singolo e collettività investono è possibile realizzare il vero guadagno per tutti.
Legittimazione
L'agire assistenziale è legittimato dal corpus di conoscenze della singola disciplina e dalle evidenze scientifiche. Non c'è dominanza disciplinare ma integrazione delle conoscenze e delle visioni
Oculatezza
Uso e indicazioni d'uso dei materiali, considerando il miglior utilizzo di ciò che è disponibile in relazione alle capacità del paziente di accettare la cura proposta in funzione del miglior risultato di cura
Creare opportunità e agire ruoli
Le opportunità si creano e si colgono, pur con la consapevolezza del proprio ruolo nell'organizzazione, avendo l'obiettivo di portare il proprio contributo
Mediazione
C'è un momento giusto per discutere ed è necessario cercare la migliore modalità per non alimentare conflittualità
Libertà
Condizionamenti o pressioni da parte di ditte produttrici, ma anche pressioni morali da parte di assistiti o organizzazioni non sono accettabili in un'ottica di equità e appropriatezza
Potenzialità
Ogni persona ha potenzialità che vanno coltivate: professionista e paziente possono migliorare il loro empowerment
Investimento
Ogni utilizzo non appropriato costituisce uno spreco. Il materiale utilizzato rappresenta una spesa per la società mentre il giusto uso è un investimento per il benessere della persona